mercoledì 20 febbraio 2013

Recensione Sword art online.


Della prima parte di 'Sward art on-line' si è già abbondantemente parlato, tuttavia non si può parlare della seconda se prima non si fa un passo indietro.
Premetto che non amo né i fantasy, né i VMMORPG, o come diavolo si chiamano. In ogni caso, in passato alcune serie a tema fantasy erano riuscite a catturare la mia attenzione, cosa che SAO non ha fatto.
Cercherò di essere sintetica il più possibile: SAO, personalmente, penso sia un anime tendente allo shojo, con vaghe componenti fantasy. Ambientato sì in un gioco, ma che altro non è che uno slice of life.
Principalmente, nella prima parte, ho riscontrato tre grosse pecche:
1-I personaggi.
2-la narrazione frettolosa.
3- tante parole, pochi fatti.
I personaggi non hanno un carattere, bensì delle etichette. Kirito è l'eroe indiscusso. Non perde, non demorde, è il fulcro della vicenda e dell'attenzione di coloro che lo circondano. In base alle circostanze e alle situazioni in cui si ritrova, Kirito può essere il bullo, il nerd sfigato, l'asociale, il beta tester invincibile, il più forte di tutti, il bello dannato e misterioso, il ragazzo gentile e premuroso, aitante e affascinante, allegro e burlone, solitario, tormentato, il rubacuori, l'ingenuo, il fidanzato perfetto e innamorato, il padre affettuoso (?), il fratello amorevole, l'hacker e chi più ne ha più ne metta.
Poi abbiamo Asuna, il suo corrispettivo femminile. Una tsundere. Anche lei la vediamo un attimo prima sfoderare la spada con coraggio, un attimo dopo farsela addosso e quello dopo ancora la troviamo in preda ad improbabili istinti materni.
Tutti gli altri personaggi sono indefiniti. La loro presenza, di media, non supera le due puntate, rendendo così impossibile il coinvolgimento da parte dello spettatore ai  loro “drammi” o alla loro psicologia (spicciola).
Anche qui etichette su etichette: Sachi la timida, Silica la idol Lolita, Lisabeth l'estroversa, Yui la bambina pura e ingenua (che in realtà è tale solo perchè ce lo viene detto, dato che graficamente non le si dà meno di due anni di differenza rispetto a Kirito), Klein il burlone scanzonato e via dicendo.
E qui veniamo al punto due: il primo arco narrativo di SAO comprende quattordici episodi che comprendono a loro volta un certo numero di filler pressoché inutili. Vediamo Kirito andarsene a spasso per il gioco, incontrare tipe che si innamorano di lui, lui le aiuta facendo il piacione e naturalmente non si accorge dei loro sentimenti. Per la maggior parte sono tutti episodi auto-conclusivi, formula che trovo molto inappropriata se si vuole sviluppare una trama coerente in così poche puntate. Tutto risulta frettoloso, forzato. Affezionarsi ai personaggi ci risulta impossibile, ma ci risultano improbabili anche le loro reazioni.
Le tipe si innamorano follemente di Kirito in tempi record, tanto da piangere e stare male per lui dopo mezz'ora dal loro incontro.
Asuna e Kirito si affezionano a Yui in otto secondi netti, tanto da volerla adottare e farsi chiamare 'mamma e papà', sebbene, ad occhio, non abbiano più di cinque anni di differenza rispetto a lei. Yui recupera la memoria senza alcun motivo scatenante e trenta secondi dopo sparisce tra fiumi di lacrime... e tu rimani lì, perplesso a guardare questo teatrino senza capo né coda mentre Kirito si improvvisa super hacker della situetion e Asuna pensa ad avere una casa, un cane e cinque bambini.
Le componenti che ci riportano al gioco (il completare i livelli, i boss, le quest) sono costrette a poche scene, surclassate da ampi spazi dedicati a cucina, pesca, tanto amore e pomiciate in campagna.
Il finale, personalmente, trovo rasenti il ridicolo. L'unico tizio che è stato in grado di sconfiggere Kirito (solo perchè era immortale, sennò figuriamoci...) in realtà altro non è che Akihiko, creatore folle di SAO, che nel momento in cui viene smascherato da 'Kirito super detective', decide di evitargli una ventina di livelli e finire lì il gioco perchè sì. E da lì ai minuti avvenire sarà la fiera dei cliché.
Ma veniamo all'ultimo punto.
Come detto in quello precedente, la narrazione è frettolosa, o comunque gestita male. Invece di sbatterci episodi filler per far sembrare Kirito sempre più Gary-Stu, potevano benissimo concentrarsi sulla trama principale e sugli approfondimenti psicologici, grandi assenti. Vabbè.
Il grande problema di SAO è che manca di empatia. I sentimenti dei personaggi non sono in alcun modo trasmessi con fatti e/o situazioni, non sono tangibili.
I giocatori, rinchiusi in SAO, rischiano ogni giorno la vita. Se schiatti nel gioco, una scossa ti frizza il cervello anche nella realtà tramite il casco della consol. Ma la paura della morte, in SAO, non si sente minimamente. Vediamo Sachi che dice “Ho paura di morire”, un paio di suicidi, ma per il resto l'atmosfera è allegra e scanzonata. Fino agli ultimi episodi, nessuno si preoccupa più di tanto del loro corpo lasciato a marcire nella realtà, dei loro familiari, degli anni di vita che stanno perdendo. Ogni tanto qualcuno ci ricorda, sempre a parole, che ha paura, che è uno schifo, ma finita lì.
Kirito, che dall'accaduto con la gilda dei Gatti Neri dovrebbe essere rimasto traumatizzato, ci dice che non vuole vedere più nessuno morire a causa sua e che quindi continuerà il gioco da solo. Peccato che da solo non lo vedremo mai e che il massimo del suo tormento interiore, in tutta la serie, saranno due-tre flash back di Sachi che schiatta.
Tutti i personaggi dicono di aver bisogno di ritrovare il calore umano della vita vera, ma anche qui sono solo parole. Difatti pare che i personaggi si tengano ben lontani dai contatti con la realtà, tanto da non fare mai riferimenti al loro pasato, alla loro famiglia e, addirittura, Asuna e Kirito riveleranno rispettivamente i loro veri nomi solo sul punto di morte (Che poi morte non è).
Yui afferma di essersi voluta avvicinare ai protagonisti perchè sono due giocatori speciali, che non vivono d'angoscia ma di amore e serenità. Onestamente, a parte quei due tizi che si sono suicidati e qualche parola che ci ricorda che non è tutto rosa e fiori, personaggi diversi da Asuna e Kirito non ne ho visti. Mi sembrano quasi tutti piuttosto beati: chi  fa il barista, chi ha la sua bancarella al mercato, chi costruisce armi, chi fa le gare di pesca, chi si sposa...

Nonostante le evidenti lacune del primo arco, SAO risulta comunque un anime carino, guardabile. Certo, non memorabile come molti sostengono, ma lo si può vedere tranquillamente, così, una puntata ogni tanto quando non si ha di meglio da fare.
Il vero problema arriva nel secondo arco: illogico, insensato e imbarazzante.
Se già nella prima parte si potevano notare le solite trovate commerciali che strizzano l'occhio agli otaku, (inquadrature ammiccanti, il nerd sfigato che non solo è pieno di tipe, ma è pure il più forte e figo di tutti, la lolita, la tsundere, l'harem, istigazione alla lacrima facile...) nella seconda abbiamo un'apoteosi di questi elementi: il triangolo amoroso, il SisCon e il BroCon, tettone, situazioni ecchi, tentacoli e tentati stupri...mancava solo lo shonen ai ed eravamo apposto.
Dopo il risveglio di Kirito da un coma durato due anni, facciamo la conoscenza di Sogu, sua sorella/cugina che oh, udite udite, è anche lei innamorata del nostro protagonista.
Asuna, non si sa come, è rimasta imprigionata in un altro gioco, Alfheim, assieme ad altri trecento giocatori di SAO. A parte che sia Asuna che Kirito dovrebbero essere morti, come è possibile che i giocatori siano stati trasferiti da un gioco ad un altro? Ora, io non sono pratica di cose informatiche e mi scuso se sto usando termini impropri, ma per portare i dati da un server all'altro, significa che i produttori di Alfheim sono entrati in SAO, tanto da poter persino sapere in che momento il gioco è stato completato, dato che i trecento giocatori sono stati portati nell'altro mondo non prima e non dopo la sconfitta del boss Akihiko. Quindi, se era possibile entrare nei server e nel sistema, perchè nessuno ha mai manomesso le impostazioni di SAO? E Akihiko dove minchia si nascondeva che in due anni nessuno è riuscito a sbatterlo in galera e tutto il resto? Manco Bin Laden!
Ma soprattutto, tutto il casino di Alfheim, a cosa serviva, esattamente? Per leggere nei cervelli di quattro nerd sfigati e capire la psiche umana? Ma...eh?
Comunque, davvero, questo sarebbe il meno dei mali.
Ebbene sì, Kirito appena scopre che la sua Asuna è rinchiusa in questo nuovo gioco, non esita mezzo secondo prima di rimettersi il casco in testa e ripartire all'avventura. Ma quello che mi turba non è tanto Kirito che pare non aver subito nessun trauma dell'esperienza passata, in fondo si rifionda nei giochi on-line per salvare l'amata, diciamo che è giustificato. La cosa sconcertante è che la sorella/cugina, durante il coma del fratello dovuto ai videogiochi, svolazzasse beata con il suo avatar Lyfa in Alfheim.
Cioè...non so, se mia sorella fosse in coma per via della Xbox, non è che mi vado a comprare una Wii perchè tanto è sicura e non manda in coma anche me. Personalmente proverei un certo odio verso le aziende videoludiche, non so voi.
Fato vuole che, non solo Yui riapparirà in versione mignon sotto forma di 'Pixie' in Alfheim, non solo tutta la super potenza di Kirito in SAO verrà trasferita nel suo nuovo personaggio sempre per strani discorsi sui server, ma ovviamente Kirito e Lyfa, avatar di Sogu, si incontreranno e faranno ovviamente squadra. Peraltro, non so come Lyfa non riesca ad accorgersi che Kirito è il fratello...i capelli in su e le orecchie a punta devono averla depistata.
Così abbiamo una Sogu innamorata del fratello nel mondo reale e una Lyfa innamorata di Kirito in quello virtuale. Perfetto.

Oltre a non capire il perchè del passaggio da SAO ad Alfheim quando si poteva far svolgere il tutto in un solo arco e magari renderlo meno frettoloso e più approfondito, la serie perde completamente di credibilità.
In primo luogo perchè nel momento in cui la morte non è più un problema per i giocatori, dato che in Alfheim si può morire e scollegarsi tranquillamente, la cosa diventa ridicola.
Ma l'assurdità più grande di tutte è sentire i personaggi crederci davvero un botto! Kirito che dice a Lyfa: “Non mi puoi seguire, è troppo pericoloso”, o Lyfa a Kirito con le lacrime agli occhi :“Non puoi andare da solo, potresti morire! Io non voglio!” fa veramente ridere e cascare le braccia allo stesso tempo. Embè? Se crepa si ricollega e ciao, dove sta il problema? Ce li fanno pure vedere i personaggi che muoiono e ritornano più frizzanti e bulli di prima. Cosa vi turba, esattamente?
Peraltro, Kirito all'inizio è fogatissimo, oltre ad essere l'unico al mondo a non cominciare un gioco da niubbo.
Deve correre a salvare Asuna in cima alla torre, non c'è tempo, dice...Peccato che poi lo vediamo svolazzare, cazzeggiare qui e là, salvare gli amichetti di Lyfa perchè, paradossalmente, pare si tema la morte più qui che si può morire che in SAO dove, se crepavi, crepavi davvero.
Poi possiamo assistere alla delirante dichiarazione d'amore di Sogu per il fratello, ma lui, anche davanti agli evidenti disturbi mentali della sorella/cugina (considerando che hanno scoperto di essere cugini solo due anni prima, non tiratemi fuori che fra cugini non è incesto) non perde il suo charme da perfetto cavaliere, tanto da intraprendere assurdi discorsi su come sia dispiaciuto per averla trascurata.
Ma la chicca è il finale.
Il nostro Kirito senza macchia e senza paura giunge finalmente dall'amata, la libera e bam, arriva il cattivo psicopatico, immobilizza tutti e tenta di stuprare Asuna.
Eh, bel problema, adesso. Kirito è immobilizzato, Asuna è mezza nuda...come ce la sbrighiamo, qui? Oh, niente paura! Una visione mistica di Akihiko, il creatore di SAO, appare al nostro trepidante eroe come se fosse la madonna di Lourdes . Gli dice “Guarda che sei troppo bullo per finirla così” e Kirito conferma, alzandosi di scatto e, non si sa come né perchè, riattiva l'IP del personaggio di Akihiko in SAO, diventa amministratore di Alfheim e fa il culo a tutti.
Asuna torna nel mondo reale e si risveglia informissima e con un'acconciatura impeccabile, Kirito ha altre visioni di Akihiko che gli dice cose assurde per tentare di giustificare il miracolo appena avvenuto, ma manco il nostro super protagonista lo capisce bene.
Ultimo atto eroico nella vita reale e via, vissero felici e contenti giocando tutti assieme appassionatamente ai giochi on-line.
Fratello e sorella danzano nei cieli di Alfheim, e a scuola Asuna e Kirito slinguano sulle panchine.
Boh.
A parte che non concepisco come si possa dare un voto superiore al 'sette' a quest'opera, rabbrividisco nel leggere le recensioni che lo proclamano “l'anime dell'anno” o addirittura “il migliore di sempre”.
Per quanto la prima parte si possa definire persino 'carina', nel complesso non è proprio nulla di che. Certo, in confronto ad alcuni anime partoriti recentemente, in effetti fa la sua figura, ma questo solo perchè in giro c'è della roba veramente vergognosa.
Onestamente non lo consiglio né agli amanti dei fantasy né a quelli degli VMMORPG. Lo trovo più indicato per chi ama le storie d'amore, gli harem e le 'giapponesate'.
Tutti gli altri...bè, guardatelo se volete, non fa così tanto schifo, ma non aspettatevi il tanto proclamato capolavoro. Se volete perdere venti minuti in spensieratezza e non siete molto esigenti (nel senso che non vi disturbano particolarmente le incongruenze nella storie), è l'anime giusto per voi.


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